People Management: il Fattore Decisivo per i Manager del Futuro

Le persone dimenticheranno quello che hai detto, dimenticheranno quello che hai fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire.
Maya Angelou

 

In ogni organizzazione, i risultati dipendono dalle persone. È da loro che nascono le idee, si costruiscono le soluzioni e si raggiungono gli obiettivi. Eppure, ancora oggi, troppo spesso dimentichiamo che non basta sapere “cosa fare” o “come farlo” per guidare un team.

 

Serve anche sapere come relazionarsi, come comunicare, come sviluppare le persone.

 

In questo scenario, la capacità di gestire efficacemente i collaboratori, People Management, si afferma come una competenza imprescindibile per ogni ruolo manageriale.

 

Non si tratta solo di una soft skill (che di soft ha ben poco), ma di una vera competenza, complessa e allenabile, che determina il successo o il fallimento di un leader.

 

Il gap tra hard-skills e soft-skills nei manager italiani

 

Negli anni, IdeaManagement, ha effettuato assessment e analizzato oltre 20.000 manager italiani rilevando che i punti di forza principali dei leader nel nostro Paese sono legati a capacità come il problem solving, l’orientamento ai risultati oltre all’area gestionale dove abbiamo capacità come la programmazione e l’organizzazione.

 

Tuttavia, le aree di maggiore debolezza riguardano proprio le capacità essenziali, come la gestione dei conflitti, la gestione del cambiamento e il people management.

 

Questo squilibrio ha impatti diretti sul coinvolgimento e sulla motivazione delle persone.

 

Secondo una ricerca globale di Qualtrics, solo il 53% dei collaboratori si sente davvero coinvolto nella propria impresa.

 

Il restante 47% è demotivato, con ripercussioni negative sulla produttività e sulla retention aziendale.

 

Perché sviluppare il people management?

 

Il People Management è, a tutti gli effetti, un mestiere nel mestiere: richiede formazione, consapevolezza, pratica costante.

Rappresenta oggi un vantaggio competitivo non solo per i manager, ma per l’intera organizzazione.

 

Secondo una ricerca di Harvard Business Review, i people manager con elevate competenze relazionali favoriscono ambienti di lavoro più collaborativi e produttivi, con una riduzione del turnover del 30% e un incremento della performance dei team del 20%.

 

Tuttavia, il ruolo di people manager non si improvvisa, si tratta di un vero e proprio mestiere ed è responsabilità delle aziende e di tutti coloro che si occupano di gestione dei collaboratori, apprenderlo, allenarlo e aggiornarlo nel tempo.

 

Ma che cos’è il People Management?

 

Il People Management è definito come la capacità di orientare, motivare, apprezzare, far crescere e trasferire le attività, nei confronti delle persone che fanno parte della propria organizzazione, anche attraverso la delega.

 

Si tratta di una capacità che appartiene appunto alla sfera relazionale ma i cui effetti entrano direttamente nella gestione e che rappresenta l’essenza stessa della leadership operativa.

 

Comunicare, osservare, valutare, sviluppare: tutto passa attraverso questa capacità.

 

Una competenza, tre passi

 

Allenare il People Management significa sviluppare tre abilità fondamentali.

 

  1. Motivare

Attivare le energie delle persone, riconoscendo le loro caratteristiche, i bisogni e le motivazioni più profonde.

 

Molti manager, per timore o inesperienza, evitano il tema della motivazione, rifugiandosi in leve organizzative o retributive. Ma senza conoscere cosa davvero motiva o demotiva ciascun collaboratore, è impossibile guidarne la performance.

 

Comprendere i bisogni motivazionali dei propri collaboratori è il primo passo per orientarne le azioni, costruire fiducia e valorizzare il loro potenziale.

 

  1. Valutare comportamenti e performance

Ancorare il giudizio a fatti concreti, evitando distorsioni percettive e pregiudizi.

 

Valutare non significa “dare voti“, ma fornire riscontri oggettivi sul contributo espresso dal collaboratore in termini di comportamenti e risultati. Attraverso un sistema strutturato di feedback e osservazione, il manager può diventare un vero alleato nello sviluppo continuo del proprio team.

 

  1. Sviluppare le competenze

Seguire le persone nell’evoluzione dei ruoli e nella crescita delle capacità operative.

 

Il manager oggi è anche un allenatore di competenze.

 

Delegare, affiancare, trasferire capacità e know-how: ogni interazione quotidiana può trasformarsi in una micro-occasione di apprendimento.

 

Le aziende che curano lo sviluppo delle risorse umane, in modo sistemico e pragmatico, vedono migliorare engagement, performance e retention.

 

Conclusioni

 

Il People Management non è un talento innato, ma una competenza allenabile e strategica.

 

In un contesto in cui le organizzazioni chiedono ai manager di essere non solo esecutori, ma anche motivatori, osservatori e sviluppatori di talento, è arrivato il momento di riconoscere questa capacità come centrale per il ruolo.

 

Advanced People Management

 

Per accompagnare i manager in questo processo, abbiamo progettato Advanced People Management, un percorso mirato a sviluppare la competenza di gestione dei collaboratori con un approccio esperienziale e pratico.

 

Con il nostro percorso aiutiamo i manager ad agire da catalizzatori di performance, benessere e sviluppo organizzativo.

 

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