“Tra il dire e il fare… c’è di mezzo il mare”
Quante volte l’abbiamo sentita questa frase. In campo organizzativo l’abilità di gestire il cambiamento è una delle competenze più ricercate.
Viviamo in una realtà di accelerazione continua e questo presuppone una duttilità di approccio cognitivo e comportamentale in linea con i tempi moderni. Ma la realtà non è quella che auspichiamo.
Secondo i dati degli assessment, il 40% delle persone dimostra un livello adeguato di gestione del cambiamento, mentre solo il 15% eccelle.
Il restante, invece, mostra variegati e ampi margini di miglioramento.
Ma cosa si intende per gestione del cambiamento come abilità comportamentale?
La competenza, o se preferite il termine desueto di soft skill, è quella abilità che ci permette di cogliere i segnali di cambiamento in atto negli altri e nelle situazioni, dimostrando apertura e ricettività al fine di modificare e adattare il proprio comportamento per raggiungere l’obiettivo prefissato e cogliere nuove opportunità.
In sintesi, questa competenza permette di vedere il cambiamento come un’opportunità per crescere e migliorare e non come un ostacolo.
Ma nella pratica cosa ci chiede di fare questa abilità?
Vediamo insieme alcuni comportamenti importanti.
- Riconoscere e comprendere il cambiamento
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- Saper cogliere i segnali che indicano l’esigenza di cambiamento, sia interni che esterni all’organizzazione.
- Comprendere le implicazioni che il cambiamento può avere sui processi, sulle persone e sugli obiettivi.
- Accettare il cambiamento come parte integrante dell’evoluzione organizzativa, evitando resistenze eccessive.
- Accogliere e adattarsi al cambiamento
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- Mostrare flessibilità nell’adattarsi a nuove situazioni e modalità operative.
- Essere aperti a punti di vista diversi dai propri e disponibili a rivedere strategie e metodi.
- Affrontare l’incertezza in modo costruttivo, senza paralizzarsi o cadere in atteggiamenti difensivi.
- Integrare il cambiamento in modo proattivo:
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- Non limitarsi a subire il cambiamento, ma cercare di governarlo e orientarlo verso risultati positivi.
- Contribuire attivamente a favorire l’adattamento del team o dell’organizzazione alle nuove condizioni.
- Trasformare il cambiamento in opportunità di miglioramento e innovazione.
Tuttavia, il 45% dei professionisti incontra difficoltà nell’applicare questa competenza.
Quali sono le principali barriere che ostacolano una gestione efficace del cambiamento?
La gestione del cambiamento richiede a tutti noi abilità di osservazione. Spesso siamo così immersi nella routine che non ci accorgiamo dei segnali di cambiamento.
La nostra attenzione selettiva ci porta a vedere solo ciò che conferma le nostre convinzioni, ignorando informazioni importanti.
Come possiamo gestire il cambiamento se il nostro ascolto è selettivo?
Ascoltare, che non è sinonimo di sentire, richiede attenzione all’altro evitando di filtrare solo ciò che ci aspettiamo di sentire.
Molte persone ascoltano solo per rispondere, anziché per comprendere. Questo ostacola l’adattamento perché impedisce di cogliere le reali esigenze del cambiamento.
Il cambiamento genera ansia
Il cambiamento genera sempre ansia, questo perché mette in discussione equilibri consolidati.
L’incertezza sul futuro può portare ciascuno di noi a negare la necessità di cambiare, preferendo restare in una zona di comfort anche se poco efficace.
L’incertezza sul domani, nuove competenze da acquisire e risultati da raggiungere può generare stress e disorientamento. Il nostro cervello tende a resistere al cambiamento, ad esempio con il bias della conferma (cercare solo informazioni che confermano le proprie idee) o l’avversione alla perdita (temere più la perdita di ciò che si ha che il guadagno potenziale del cambiamento).
Viviamo in un’epoca di trasformazione costante, il che può portare a un senso di sopraffazione e a volte, sotto il ritmo della frettolosità alla non azione.
Il cambiamento è inevitabile, ma la nostra capacità di gestirlo dipende da come lo affrontiamo.
Osservazione, ascolto e gestione dell’ansia sono strumenti fondamentali per trasformare la trasformazione in un’opportunità di crescita. Il vero cambiamento inizia nel modo in cui scegliamo di guardarlo.
La capacità di adattarsi e crescere attraverso il cambiamento non è solo una questione di atteggiamento, ma una vera e propria competenza: la Learning Agility.
che cos’è la Learning Agility?
È la propensione ad apprendere rapidamente dall’esperienza e a modificare il proprio approccio quando il contesto lo richiede. In un mondo che cambia velocemente, questa competenza è essenziale per affrontare le sfide con successo.
Vuoi scoprire il tuo livello di Learning Agility?
Se desideri potenziare la tua consapevolezza e capire quanto sei agile nel gestire il cambiamento, puoi farlo grazie a un tool di assessment specifico.
Il cambiamento non è solo una sfida, ma un’opportunità di crescita. Il primo passo è capire come affrontarlo nel modo più efficace.